NANDO e la nuova direttiva UE sui rifiuti tessili: Cosa è cambiato dal 1° Gennaio 2025
Il 2025 segna un momento storico nella gestione dei rifiuti in Europa, con l’introduzione di una nuova normativa sui rifiuti tessili che è entrata in vigore il 1° gennaio 2025. In particolare, i rifiuti tessili sono finalmente inseriti tra quelli da raccogliere separatamente, non più buttati nella raccolta indifferenziata. Questo è un passo fondamentale verso una gestione più sostenibile del settore tessile, noto per il suo impatto ambientale elevato. Per questo motivo, NANDO si inserisce in questa nuova direttiva UE sui rifiuti tessili 2025, offrendo soluzioni tecnologiche per rendere la raccolta più efficiente, trasparente e circolare.
Se per molti Paesi dell’Unione Europea il 2025 rappresenta l’inizio della nuova regolamentazione, l’Italia ha già anticipato i tempi. Infatti, grazie al Decreto Legislativo n. 116/2020, dal 1° gennaio 2022 la raccolta differenziata dei rifiuti tessili è diventata obbligatoria, dando così modo di testare e perfezionare i sistemi di raccolta. Questo approccio anticipato ha contribuito a sensibilizzare la popolazione e a sviluppare un modello virtuoso che può essere ora condiviso con gli altri Paesi europei.
Cosa si intende per “rifiuti tessili”?
Quando si parla di rifiuti tessili, non si fa riferimento esclusivamente agli abiti usati o ai vestiti dismessi. Al contrario, la definizione è molto più ampia e comprende una gamma articolata di oggetti e materiali, tra i quali:
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Scarpe
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Tessuti di arredamento
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Biancheria per la casa
Tutti questi oggetti, una volta che hanno terminato il loro ciclo di vita utile, diventano potenzialmente recuperabili e riciclabili, ma solo se gestiti correttamente. Perciò, una raccolta differenziata efficace è il primo passo per evitare che i tessili finiscano negli inceneritori o in discarica, disperdendo risorse preziose e contribuendo all’inquinamento ambientale.
Non è un caso che l’Unione Europea abbia deciso di intervenire con una normativa chiara e vincolante. Il settore tessile è infatti tra i più impattanti a livello ambientale: si stima che da solo sia responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di CO₂ e richieda un uso massiccio di acqua, energia e sostanze chimiche inquinanti per la produzione. Ridurre il volume di tessili smaltiti insieme ai rifiuti indifferenziati è quindi una priorità ambientale urgente.
Riuso, riciclo e nuovi scenari
Una volta avviati alla raccolta differenziata, i rifiuti tessili possono seguire diverse destinazioni. Gli abiti in buono stato possono essere riutilizzati, attraverso circuiti di donazione solidale o rivendita. I capi danneggiati, invece, possono essere sottoposti a processi di riciclo per la produzione di nuove fibre o materiali impiegati nell’industria, nell’edilizia o in altri settori produttivi.
Questo approccio consente di prolungare la vita utile dei materiali. Inoltre, aiuta a limitare l’uso di materie prime vergini e a ridurre la quantità complessiva di rifiuti generati. È un passo concreto verso un modello di economia circolare, in cui il “fine vita” di un prodotto diventa l’inizio di un nuovo ciclo.
Perché è necessaria una normativa europea sui rifiuti tessili
Uno dei progetti più significativi in corso è TRACCIA-TO, attivo nel quartiere San Salvario di Torino, realizzato da NANDO in collaborazione con ERION ed ERICA Educazione Ricerca Informazione Comunicazione Ambientale, due realtà che operano da anni nel campo del sociale e della sostenibilità. L’iniziativa punta a monitorare e ottimizzare il sistema di raccolta attraverso contenitori intelligenti e dashboard digitali.
In un recente post pubblicato su LinkedIn, abbiamo raccontato i risultati e le potenzialità di questa collaborazione, sottolineando come il digitale possa rappresentare la chiave di volta per un sistema di raccolta più trasparente, responsabile ed efficace.
Come NANDO supporta la transizione verso la raccolta differenziata tessile
1. Aumento dei volumi raccolti pro capite
Attraverso un’analisi costante dei dati di conferimento, NANDO permette di intercettare più tessili, evitando sovraccarichi, errori di smaltimento e abbandoni.
2. Digitalizzazione completa dei flussi
Ogni contenitore intelligente registra in tempo reale le quantità raccolte. Questo consente di monitorare le performance, ottimizzare gli interventi e garantire conformità alle normative.
3. Migliore allocazione delle risorse
I contenitori poco utilizzati possono essere riposizionati in aree più attive, aumentando l’efficienza logistica e la quantità di materiali recuperati.
NANDO non si ferma qui. Stiamo sviluppando tecnologie di riconoscimento automatico dei materiali tessili, da utilizzare durante la raccolta dagli operatori incaricati. Questo permetterà di pre-identificare i capi riutilizzabili, distinguere le fibre riciclabili e separare i materiali da smaltire. L’obiettivo è rendere il trattamento dei tessili sempre più personalizzato, automatizzato ed efficiente, riducendo gli sprechi e migliorando la qualità del recupero.
Un’occasione concreta per innovare
Il 2025 rappresenta un punto di svolta. La nuova normativa europea non è soltanto un obbligo, ma anche un’opportunità di innovazione. Coinvolge tutti gli attori della gestione dei rifiuti: Comuni, aziende, cittadini e stakeholder ambientali.
Affrontare questa sfida richiede tecnologia, collaborazione e visione a lungo termine. NANDO è pronta a fare la sua parte. Le sue soluzioni sono già operative sul territorio. L’impegno è continuo: rendere la gestione dei rifiuti tessili sempre più digitale, circolare e sostenibile.
Se sei un ente pubblico, un Comune o un gestore ambientale, contattaci: possiamo aiutarti a implementare un sistema di raccolta tessile moderno, efficiente e conforme alla nuova normativa europea.
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